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Osservazioni sull’Ordine Francescano

di Romolo Mantovani

 









Come l'aria che respirate è pura e vibrante,

così, il vostro cuore, la vostra anima devono purificarsi al contatto della Natura.

Come la Natura che è saggiamente equilibrata  ed armonizzata, dovete essere.

Come i fiori che si baciano, le erbe che s’immischiano, e la terra che si amalgama, così dovete fare.

Baciarvi, come fiore con fiore; (uguaglianza, fraternità) come erba con erba, baciarvi al contatto del dolore.

Godere insieme di tutta questa felicità che porta la Vita Benedetta, come il sole bacia il filo d'erba, il fiorellino e la roccia.

Che tutta la purezza, che tutto l’effluvio pranico che vi circonda scendano nei vostri cuori, come rugiada benefica sui fiori dei campi.

Lucie Piazzo – Romolo Mantovani

Dio ha scelto San Francesco come suo eletto. Sarebbe bene imitarne la vita, tuttavia noi dobbiamo fare la volontà di Dio su di noi.

Medjugorje: Messaggio del 4 Ottobre 1983

Il fuoco è rosso e la luce è bianca, ma essi hanno la stessa natura.
Si può dire che sono fratello e sorella, ma anche che uno nasce dall'altro.
La luce scaturisce dal fuoco, è il fuoco che la fa nascere, mentre il sangue proviene dall'acqua, è l'acqua che produce il sangue.
Il bianco produce il rosso in basso e il rosso produce il bianco in alto.

Mikhael Aivanhov

 

Mentre molti scrittori di varie tendenze hanno saputo dimostrare le profonde contraddizioni esistenti fra il vero insegnamento del Cristo e quello insegnato e praticato dalla chiesa cattolica; ben pochi hanno saputo far rilevare come si dovrebbe, le altrettanti profonde contraddizioni esistenti tra la vera idea di Francesco d’Assisi e le attuali istituzioni religiose chiamate Ordini Francescani.

Al contrario, proprio in questi ultimi tempi, troppi scrittori hanno esaltato l’opera Francescana ma sempre per farla apparire come opera della chiesa e mai mettendo in evidenza la vera idea di Francesco.

Non sarà male quindi una seria riflessione sul vero movente Francescano.

Come per il Cristo così per comprendere Francesco d’Assisi non dobbiamo fare riferimento alle diverse storie di francescani scrittori d’ogni colore che l’hanno dipinto come hanno voluto o come hanno potuto, ma bisogna riferirci allo spirito dell’Idea Francescana e comprovarla attraverso il nostro buon senso e la nostra logica alle attuali istituzioni cattoliche.

Quale fu il vero movente dell’azione Francescana?

Sembra che Francesco di fronte al dilagare del male nel mondo della sua epoca ed alla corruzione della fede nella chiesa che vedeva sempre più allontanarsi dal vero insegnamento cristiano; per ispirazione divina si sia sentito il dovere di arginare a tanto male istituendo una regola di vita che corrispondesse al vero insegnamento pratico dato dal Cristo.

Dunque l’idea fu di dare l’esempio di una vita vissuta ad imitazione di quella del Cristo.

Osserviamo ora come funzionano le attuali istituzioni religiose cattoliche dette Francescane e se hanno una qualche relazione col vero scopo che si era prefisso Francesco.

Queste istituzioni che si chiamano ordini di frati minori Francescani funzionano pressa poco così:

Chiunque può far parte di quest’Ordine deve vincolarsi ad una regola di vita imposta. Essa viene disciplinata da una gerarchia. Gli ordinati vengono obbligati ad abbandonare ogni cosa del mondo. Beni ed altro, genitori e famiglia. Vengono appartati in conventi solitari e lontani dal mondo e dalla vita comune.

Vestono solo un paio di calzari ed un saio. Devono abbracciare la “santa povertà”; osservare ciecamente la “santa ubbidienza”. Assoggettarsi alla più incosciente umiltà. Fare voto di castità. Vivere soprattutto di elemosina. La loro giornata è dedicata a girare per elemosinare o a lunghi salmodiai e penitenze corporali, lunghe preghiere a Dio dal quale tutto viene e per il quale tutto si deve sacrificare per salvare la propria anima.

Alcuni predicano o assistono gli infermi o vanno in lontane missioni.

Ora, anche al più ignorante di cose spirituali dovrebbe balzare subito netta l’enorme differenza esistente fra la vera vita del Cristo cioè l’Idea Francescana e l’attuale regola di vita degli ordini Francescani che non corrispondono più allo spirito né alla lettera all’idea primitiva.

E spiegheremo meglio.

Chiedere il vincolo di tutta la vita di un essere non è certo spirituale ma diremo che è addirittura inumano ed assolutamente contrario all’insegnamento del Cristo che insegnò ad essere Liberi.

La costituzione di un ordine basato sulla gerarchia. Anche questo è contrario all’insegnamento del Cristo che insegna invece a vivere liberi, a non affiancarsi a nessuna setta, organizzazioni od altro perché giustamente ogni organizzazione specialmente se mal compresa non fa che marcare maggiormente la distanza che esiste da fratello a fratello.

Sono obbligati ad abbandonare il mondo ed ogni cosa del mondo mentre Cristo insegnò “Siate nel mondo ma non del mondo”.

Segregare questi uomini in convento isolati dal mondo è la negazione della vita.

È rendere la vita ristrettamente egoista, personale e negativa. Mentre la vita dovrebbe essere glorificata con azioni rette, coscienti, compiute nella vita per la vita. Non è certo restando separati dal mondo e lontani dalle tentazioni ed alle pene che possono esplicare le loro opere di bene imparando a non resistere al male, ma accettarlo e superarlo come insegnò il Cristo.

L’assoluta povertà. È un’esagerazione. Cristo ci ha insegnato ad adoperare ogni cosa che ci abbisogna e ci viene elargita da Madre Natura senza esserne attaccati. Rinunciare a tutto vuol dire “non essere attaccati a nulla di ciò che è del mondo”, ma non privarsi del necessario.

Voto di castità. La stessa chiesa cattolica fa dire a Gesù “Crescete e moltiplicatevi” perché allora imporre il contrario ai suoi addetti. Spiritualmente logicamente parlando la castità imposta è un atto immorale e contro natura paragonabile al suicidio. Noi abbiamo ricevuto la vita ed abbiamo il dovere di dare la vita.

Assoluta obbedienza e umiltà. L’obbedienza cieca ed assoluta rende gli uomini degli automi e non degli esseri coscienti; cioè pieni di Spirito Santo, come voleva il Cristo.

L’umiltà spesso servile ed imbecille perché imposta per Santa Obbedienza è l’annullamento è lo sfregio dell’essere umano e non corrisponde certo all’insegnamento del Cristo che a quanto pare non si è fatto mai umiliare.

Anche davanti agli sfregi e alle percosse dei sicari di Pilato mantenne sempre un contegno superiore ad ogni insulto e spregio, cioè senza orgoglio o falsa fierezza ma per naturale superiorità.

Come nessuno deve umiliare nessuno deve lasciarsi umiliare.

Siamo tutti fratelli ed un’unica fiamma ci anima.

Praticano l’elemosina. Ora Cristo non ha mai elemosinato. Il dovere d’ognuno è di vivere del proprio lavoro e non sottrarre il guadagno alle fatiche degli altri.

Notti di adorazioni e di preghiera. Cristo non si è mai sognato di insegnare questo. In tutta la sua vita non disse che una preghiera. Amate il Padre vostro che sta nei cieli. Amarlo si intende come ha insegnato lui; con le opere, le azioni e non con le preghiere inconsciamente e meccanicamente recitate che non servono a nulla.

Predicano. Ma il Cristo in tutta la sua vita non ha detto che un sermone; si è sempre curato d’insegnare con l’esempio come si vive e non predicare.

Penitenze corporali e digiuni. Perché dominare con la forza e l’imposizione agli istinti della carne? Non c’è nessun merito. Il digiuno e alcune penitenze corporali quando sono accettate coscientemente e liberamente allora solo, danno il vero dominio dei sensi; altrimenti è preferibile vivere naturalmente e progredire spiritualmente per propria libera esperienza e comprensione.

Ma martoriare il corpo no. Si può avere il dominio dei sensi senza usare violenza. Il corpo pure è creatura divina e va rispettato. Bisogna saperlo amare perché è la stanza che alberga la nostra anima e deve essere bella se l’anima che alberga è pure bella.

Vivono separati uomini da donne. Mentre tanto il Cristo che Francesco hanno vissuto nel mondo tra fratelli di ambo i sessi.

Dopo queste osservazioni principali è chiaro quindi che la Regola di vita così come è praticata attualmente dalle istituzioni religiose della chiesa non ha nulla a che vedere con l’esempio di vita dato da Francesco.

È facile diventare santi, lontano dalle preoccupazioni e dalle lotte per l’esistenza, lontani dalle tentazioni dei peccati, dalle insidie del mondo e preoccupati soprattutto a pregare per la salvezza della propria anima e quella degli altri e guadagnarsi così il paradiso mentre si elemosina a chi se lo guadagna sudando.

Questa non è soltanto una vita egoista perché ha per scopo la salvezza della propria anima ma è anche una vita spostata, deviata dal vero scopo. Infatti lo scopo della loro vita è portato fuori dalla vita cioè nell’aldilà, nel paradiso, in Dio.

Ora è precisamente il contrario che si deve fare per eseguire la Volontà del Padre Nostro. È nella vita terrena che si deve realizzare il paradiso con l’Amore fra tutti gli esseri e non rinunciare alla vita terrena con tutte le sue prove i suoi sacrifici per godersi ancora il paradiso nell’al di là. Lo scopo della vita è raggiungere la Coscienza dell’Unione Divina e ciò si ottiene liberamente attraverso le nostre opere che devono farsi sempre migliori. Così insegnò il Cristo. Egli non si trincerò dietro alcuna organizzazione, restò libero, non sfuggì il mondo, restò nel mondo e andò là dove v’era maggior male. Accettò tutto dalla vita, il banchetto di nozze, gli onori, gli sputi e la crocifissione con uguale entusiasmo, cioè con dolcezza e superiorità perché era un forte ed un puro.

È chiaro quindi, che la succitata Regola di Vita non corrisponde né come spirito né come forma al concetto Francescano. Infatti Francesco volle dare l’esempio di come va vissuta la vita nel vero senso Cristiano. Ora è impossibile che un insegnamento che ha avuto una ripercussione morale e spirituale così profonda come quello Francescano sia stato sin dall’inizio basato su tante imposizioni e contraddizioni come risulta dall’attuale Regola.

Si può dedurre quindi che Francesco, ispirato divinamente, abbia voluto dare un vero esempio di Vita Cristiana.

Non istituì certo alcun ordine e nessuna gerarchia, ben si comprende. Iniziò da solo, e il suo esempio attirò a sé altri fratelli, ben pochi, si crede 12, si unirono a lui spontaneamente, forse stanchi e disgustati dal mondo, ma soprattutto attirati dalla sua anima bella.

Si unirono senza vincolo di sorta, ma per attrazione, non ebbero bisogno di gerarchie e non si ritirarono certo dal mondo ma andavano dove maggiore era il male e più proficua poteva essere la loro opera. La loro fu una vita ben attiva e laboriosa a contatto dell’umanità. Facevano lavoro artigiano ed agricolo che eseguivano senza condizione, accettando quanto veniva loro offerto senza discutere, ed il ricavato serviva per loro sostentamento e soprattutto per poter donare ai più poveri e bisognosi del paese.

Dormivano poco per impiegare le ore del vespero e del mattutino non a salmodiare con adorazioni esteriori, ma a contatto della natura cercavano di afferrare la Divinità per una meditazione interiore, attraverso studi d’indole religiosa e portandone i frutti nella vita pratica.

Certamente, qualche volta saranno andati a carità ma il loro scopo era ispirare e risvegliare negli uomini il senso dell’aiuto fraterno, tanto è vero che tutto il loro ricavato lo davano a loro volta agli infelici.

La castità se esisteva era per disposizione naturale, anzitutto perché venivano da esperienze passate e disgustati della vita del mondo, e dai suoi eccessi poi perché a poco a poco, con il digiuno, il vitto vegetariano, la vita naturale, avevano imparato a purificare il corpo per poter purificare l’anima, e il digiuno è servito molto bene sia come mezzo il più naturale per disintossicare e depurare il corpo, sia per ottenere la padronanza dei propri sensi imparando a saper rinunciare, a tutto ciò che è necessario fare per ottenere la salute fisica e morale, cioè il perfetto equilibrio che è la sola condizione per poter raggiungere la comunione col Divino.

Nessuna costrizione quindi, nessuna regola ma una piccola comunità, libera e cosciente, e bisogna convenire che dovevano aver raggiunto una vera vita perfetta se tale insegnamento lasciò una traccia così profonda nella storia spirituale del mondo.

Francesco che fu un grande Iniziato con l’assoluta coscienza di se stesso, non riconoscerebbe ora per nulla l’attuale Regola di Vita Francescana dell’Ordine dei Frati Minori dal suo iniziale insegnamento essenzialmente cristiano, cosciente e libero.

La Vita di Francesco fu talmente vicina a quella del Cristo che in molti punti le rassomigliò.

Se il Cristo fu il portatore della lieta novella, siete tutti fratelli, figli dello stesso Padre Celeste, ha portato quindi l’Amore fra l’Umanità.

Francesco col suo attaccamento alla natura estese questo insegnamento nel senso che non solo siamo tutti fratelli ma così pure tutte le cose create ci sono fratelli e sorelle perché creature dello stesso Padre, così la pietra come l’acqua, il fiore come l’animale; ci manifesta quindi l’Amore fra tutti gli esseri e le cose; ci svelò l’Amore Universale.

 

 

Cantico delle Creature

S. Francesco d’Assisi

 

Altissimo, onnipotente, bon Signore,
tue so le laude, la gloria e l’onore
e onne benedizione.


A te solo, Altissimo, se confano
e nullo omo è digno te mentovare.


Laudato sie, mi Signore, cun tutte le tue creature,

spezialmente messer lo frate Sole,
lo quale è iorno, e allumini noi per lui.
Ed ello è bello e radiante cun grande splendore:
de te, Altissimo, porta significazione.


Laudato si, mi Signore, per sora Luna e le Stelle:
in cielo l’hai formate clarite e preziose e belle.


Laudato si, mi Signore, per frate Vento,
e per Aere e Nubilo e Sereno e onne tempo,
per lo quale a le tue creature dai sustentamento.


Laudato si, mi Signore, per sor Aqua,
la quale è molto utile e umile e preziosa e casta.


Laudato si, mi Signore, per frate Foco,
per lo quale enn’allumini la nocte:
ed elio è bello e iocondo e robustoso e forte.


Laudato si, mi Signore, per sora nostra
matre Terra, la quale ne sostenta e governa,
e produce diversi fructi con coloriti fiori ed erba.


Laudato si, mi Signore, per quelli che perdonano
per lo tuo amore e sostengo infirmitate
e tribulazione. Beati quelli che ‘1 sosterrano
in pace, ca da te, Altissimo, sirano incoronati.


Laudato si, mi Signore, per sora nostra
Morte corporale, da la quale nullo omo vivente pò scampare.

Guai a quelli che morranno ne le peccata mortali!

Beati quelli che troverà ne le tue sanctissime voluntati,
ca la morte seconda no li farrà male.


Laudate e benedicite mi Signore, e rengraziate

e serviteli cun grande umiltate.

 

 

 

 

 

Natura, Amore e Vita
© 2010 Natura, Amore e Vita
Antonio BIGLIARDI


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